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Evvi un’altra prospettiva…e scambiai mia moglie per un cappello

INVITO |  la divulgazione è gradita

L’ENERGIA DEI LUOGHI – 5° EDIZIONE – 2° Parte

presenta

SABATO 18 GENNAIO

GALLERIA BERTONI

Via XI Febbraio 7, Cervignano del Friuli – UD

_ore 18.30

EVVI UN’ALTRA PROSPETTIVA… E SCAMBIAI MIA MOGLIE PER UN CAPPELLO 

MICHELE BAZZANA | NICOLA FORNONI | STEFANO GRAZIANI | ADRIANA IACONCIG |  RACHELE MAISTRELLO | RYTS MONET | MELANIA TOMA

A cura di EVA COMUZZI

In collaborazione con: Circolo Arci Cervignano e Pro Loco Cervignano

Un grazie particolare per il coordinamento all’artista Orietta Masin.

Il progetto

Il progetto Evvi un’altra prospettiva…, ideato da Massimo Premuda, il cui titolo trae ispirazione da una celebre citazione di Leonardo da Vinci sulla rivoluzionaria intuizione della prospettiva aerea, giunge presso gli spazi della Galleria Bertoni di Cervignano del Friuli. A curarlo, in questa sede, è la critica d’arte contemporanea Eva Comuzzi, che amplia il titolo e propone un nuovo riferimento citando il libro del neurologo Oliver Sacks, L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Il libro racconta dei cambi di visione che avvengono in seguito ad un qualunque danno neurologico. Le opere in mostra, dunque, andranno ad affrontare il tema del cambio di prospettiva investigando anche sui cambiamenti antropologici in atto e sulle difficoltà nell’adattarsi ad essi. “Da quali nuove angolazioni possiamo osservare le altre culture o subculture? Come affrontiamo oggi malattie e disabilità? E come il pensiero divergente e i ribaltamenti di prospettiva possono aiutare a sbloccare il ristagno mentale e aprire a nuovi concetti?”.

Evvi un’altra prospettiva… e scambiai mia moglie per un cappello supera l’idea di esposizione per diventare, attraverso video, collage, fotografie, pittura e scultura, narrazione di situazioni e problematiche attuali, rielaborate attraverso immaginari onirici ed ironici, e tensioni che oscillano fra possibili riuscite o fallimenti.

Come nel caso di Michele Bazzana, dove l’incastro azzardato di una o più componenti, o il ribaltamento sia fisico che concettuale dell’oggetto investigato, lo porta al raggiungimento di un inspiegabile equilibrio. Trasformare, accostare, mettere in dialogo i materiali più disparati ma anche archetipi e simboli, creando un nuovo vocabolario di immagini e immaginari è una modalità attuata anche da Ryts Monet, presente in mostra con un video e dei collage. Se questi ultimi due artisti cercano di rompere gli schemi attraverso accoppiamenti di elementi improbabili, Nicola Fornoni mette in atto processi medesimi attraverso il proprio corpo. Nel suo lavoro performativo viene infatti analizzato il limite fisico e mentale e sfidate le barriere architettoniche e relazionali. Come Fornoni, anche Melania Toma e Rachele Maistrello ricercano l’incontro con l’altro. Espressionista, a tratti naïf, la pittura di Toma è un procedere fuori dagli schemi prestabiliti della contemporaneità, pur rimanendo perfettamente attuale. I suoi dipinti, caratterizzati da oggetti, fiori, frutti e ritratti, ci raccontano la difficoltà di stabilire una dimensione dialogica e intima fra le persone che Maistrello ricerca ancora prima di realizzare la sua fotografia. Malinconici ma anche divertenti, i suoi scatti intrecciano tempi, culture e luoghi diversi, creando quella continua ambiguità dello sguardo che ritorna anche nella fotografia di Stefano Graziani e di Adriana Iaconcig. Dominati dall’urgenza attuale di catalogare per non far sparire, entrambi gli autori ci restituiscono immagini di un passato carico di memorie. Se Iaconcig lavora con e sul paesaggio e ne ricerca una biodiversità ecologica ed antropologica, aggiungendo degli elementi che creano straniamento, Graziani compone paesaggi e procede astraendo. Attua un disturbo della visione, ci fa sentire che qualcosa manca e quell’assenza, acuita dalla presenza di un bianco, che spesso sembra abbia cancellato qualcosa che c’era, un possibile indizio o connotazione, crea in chi guarda, stati metafisici e stranianti.

Visitabile sino a domenica 02/02/2020 nei seguenti orari:

sabato dalle 16.00 alle 19.00 domenica dalle 10.00 alle12.00 / dalle 16.00 alle 19.00

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