La casa ora è dentro di te. Sei tu casa, sei tu custode della memoria della tua famiglia.

Dalla tana, dal luogo dal quale scappare per ritornare e sentirsi rinchiusi eppure protetti, già grandi eppure ancora bambini.
La casa della famiglia, quella dalla quale hai provato a spiccare il volo. Quante volte, infinite, sei entrato dalla porta su cui la tua mano è cresciuta fino ad impugnare la maniglia per farci entrare i tuoi figli.

L’odore che subito ti avvolgeva, da sempre, sempre quello, che per sempre ti rimarrà nella memoria e mai più ritroverai.
I tuoi gesti, il tuo viaggiare nella vita si misurano ora anche con la memoria della tua casa che prima non c’era perché essa esisteva.

La casa ora è dentro di te. Sei tu casa, sei tu custode della memoria della tua famiglia.

Leggendo l’ultimo lavoro di Adriana sono queste le riflessioni che mi vengono in mente. My house, my life parla forte di un’esperienza che molti di noi hanno vissuto o vivranno. Nel bene o nel male, la casa pur essendo un luogo fisico fatto di cose, ha una vita propria che le deriva dalle energie vitali delle persone che si muovono al suo interno. Adriana in questi ultimi anni ha incentrato la ricerca sulle radici della sua esistenza, indagando i luoghi e gli abitanti.

Se non sai da dove parti…dove vuoi arrivare?

Chiara De Santi
tratto da Testo critico “Da dove partire se non dalla casa?”